Presentazione: 1 luglio 2017 ore 19:00
Luogo: Corte Comunale di Sabaudia
Dacia Maraini ha aperto la terza edizione della rassegna presentando il suo libro “La bambina e il sognatore” intervistata dalla giornalista Licia Pastore.
Descrizione: Con questo romanzo potente, illuminato per la prima volta da un’intensa voce maschile, Dacia Maraini ci guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaroscuri di un sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia e inesplorata.
Ci sono sogni capaci di metterci a nudo. Sono schegge impazzite, che ci svelano una realtà a cui è impossibile sottrarsi. Lo capisce appena apre gli occhi, il maestro Nani Sapienza: la bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da papera, come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era, ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele e oggi ferita ancora viva sulla sua pelle di padre. E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. Le coincidenze non esistono, e in un attimo si fanno prova, indizio. È così che Nani contagia l’intera cittadina di S., immobile provincia italiana, con la sua ossessione per Lucia. E per primi i suoi alunni, una quarta elementare mai sazia dei racconti meravigliosi del maestro: è con la seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, che accende la fantasia dei ragazzi e li porta a ragionare come e meglio dei grandi. Perché Nani sa essere insieme maestro e padre, e la ricerca di Lucia diventa presto una ricerca di sé, che lo costringerà a ridisegnare i confini di un passato incapace di lasciarsi dimenticare.
Presentazione: 21 luglio 2017 ore 19:00
Luogo: Cavea del Parco Nazionale del Circeo
Mariarosa Santioloni Segretario Generale della Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo ha presentato il libro “Storie di un viaggiatore. Cinquant’anni intorno al mondo” intervistata da Angelo Favaro Professore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Descrizione: Mariarosa Santiloni, giornalista, scrittrice, segretario generale della Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo, ha raccolto e selezionato per la prima volta in un volume gli scritti di Stanislao Nievo. Il libro è pubblicato da Gaspari editore con il titolo Storie di un viaggiatore. Cinquant’anni intorno al mondo. “Questo volume – scrive Stanislao Nievo nell’Introduzione – alla maniera del viaggio di Phileas Fogg raccontato da Jules Verne quasi due secoli fa, è il giro del mondo in 50 corrispondenze, andando a ritroso fino a mezzo secolo fa”. I lettori dei suoi romanzi vi troveranno sicuramente emozioni nuove scorgendovi le tappe di un affascinante apprendistato, I “reportage di viaggio” di Stanislao Nievo si intrecciano infatti, sottolinea giustamente Fabio Pierangeli dell’Università di Roma Tor Vergata, con la narrazione realistica degli eventi. Lo ammette d’altrove lo stesso Nievo, scrittore, fotografo, giornalista, regista di film e documentari cinematografici e televisivi: “Scrivere per me è stata una scoperta tardiva. Per anni ho fatto il giornalista, il fotografo, il regista di documentari. Ma era l’attesa dell’unica cosa che volevo fare e pian piano stava emergendo”. Anche in questi bellissimi racconti di viaggio raccolti e curati da Mariarosa Santiloni, che da anni dirige come segretario generale la Fondazione intestata a Ippolito e Stanislao Nievo, è possibile rinvenire l’autentica vocazione di Nievo, riassunta dallo stesso autore: “50 anni intorno al mondo, mettendo il naso in 90 paesi raccontati in oltre 500 articoli per quotidiani e settimanali, e fotografati per enciclopedie e riviste”.
Presentazione: 22 luglio 2017 ore 19:00
Luogo: Cavea del Parco Nazionale del Circeo
Presentazione: 23 luglio 2017 ore 19:00
Luogo: Cavea del Parco Nazionale del Circeo
Dino Latella ha presentato il libro “Da qui in poi” dove all’interno c’è un suo racconto.
Descrizione: Ventuno persone che hanno visto la loro vita o quella di coloro che amano travolta dalla malattia. Ventuno racconti autobiografici che narrano con voci e sensibilità diverse il dolore, la sofferenza, la paura, ma anche il desiderio di riscatto, il coraggio, la voglia di dimostrare a se stessi e agli altri di potercela fare.La malattia è un evento che segna un prima e un dopo. Da qui in poi, lo sappiamo, niente sarà più lo stesso. A trasformarsi non è solo il corpo, infatti: il malato è costretto a cambiare abitudini, priorità e stile di vita, con il rischio costante di smarrire la propria identità. Come dice Umberto Galimberti nella sua prefazione, se mi ammalo, «io che prima vivevo per il mondo mi trovo improvvisamente a vivere per il mio corpo, mentre le cose del mondo a poco a poco svaniscono avvolte in una penombra che ogni giorno della malattia rende sempre più buia». Eppure, proprio quando le ombre si allungano, qualcosa succede dentro di noi: troviamo la forza di aggrapparci alla nostra umanità e a quella delle persone che ci circondano. Condividere ciò che sentiamo e viviamo è d’altra parte l’essenza dell’essere umani. Queste ventuno storie vere sono state scelte da Scuola Holden – Storytelling&Performing Arts, insieme a un gruppo di esperti, tra le centinaia raccolte dal sito dell’iniziativa Viverla Tutta, che da anni promuove in Italia il valore della medicina narrativa e dello storytelling come vero ed essenziale strumento utile per sé e per gli altri nel percorso terapeutico. Per i medici, perché possano ascoltare davvero i propri pazienti, considerandoli persone e non corpi; per i malati e per chi li aiuta e sorregge, perché non si sentano più soli.
Da qui in poi non c’è cura possibile, senza la cura delle parole.
Presentazione: 1 agosto 2017 ore 19:00
Luogo: Corte comunale di Sabaudia
Floriana Giancotti ha presentato il suo libro “Il Cùnsolo” intervistata dalla giornalista Licia Pastore e dall’editore Dario Petti.
Descrizione: Quattro fratelli si riuniscono per ricordare la figura del padre morto di recente. Nel corso di un lungo pranzo, il Cùnsolo, ripercorrono la loro vita, dall’infanzia in un piccolo paese sulla collina al trasferimento in una città nuova, Latina, proprio durante gli anni del boom economico e delle lotte studentesche. Tra una portata e l’altra, sollecitati dal buon vino che scorre in abbondanza, i ricordi riaffiorano impietosi demolendo
l’immagine di una famiglia e di un’educazione “perbene” che tutti hanno contestato in modi diversi a seconda dell’età. Le sorelle del giovane protagonista vivono con entusiasmo la modernità che cambia le loro vite ed accompagnano nella crescita l’unico fratello maschio difendendolo dalla brutalità dei genitori e dalla severità della scuola e della società. Il giovane protagonista, Chicco, inizialmente tutto preso dal calcio e dalle nuove mode dell’abbigliamento e dei capelli, approda all’università, dove si butta nel movimento studentesco e poi in Lotta continua, avvicinandosi, forse, al partito armato. Anche le sorelle scelgono
vite diverse da quelle che i genitori avevano immaginato per loro. Soltanto la maggiore rimane a Latina, come pilastro di un simulacro di famiglia di cui resta unica testimone, perché la famiglia “perbene” in cui i fratelli sono vissuti viene travolta e si sfascia. Ciascuno prende la propria strada e soltanto dopo molti anni i fratelli, che sono diventati
tre per la morte improvvisa di una delle sorelle, si incontreranno di nuovo in un pranzo che riaccende la fiducia e restituisce un po’ di serenità a tutti.
Presentazione: 4 agosto 2017 ore 19:00
Luogo: Corte comunale di Sabaudia
Mauro D’Arcangeli e Antonio Scarsella hanno presentato il loro libro “Viaggi nell’Agro Pontino. Vita vitis vinum” intervistati da Claudia Borsari con l’editore Dario Petti.
Descrizione: «… Il vino dei Lepini sa di terra vulcanica e di profumi di bosco, la vite respira insieme agli olivi. Come le genti che vivono su quei monti è forte e gentile. Le colline da cui proveniva il vino degli imperatori continuano, abbracciate dal sole, a produrre nettare di vita e sogni alcolici. Quello di Satricum si nutre di storia, di tufo e dell’annuncio del mare. Il vino della Litoranea affonda le sue radici nella sabbia, nella duna. È dolce come il miele e odora di salsedine e di mito …» Un romanzo che è un viaggio nei sentieri dell’Agro Pontino, seguendo illustri e antiche orme, lungo il filo conduttore del vino, secolare eccellenza e linfa vitale di queste terre. Il vino come sublimazione del rapporto dell’essere umano con il territorio e il paesaggio, sia dal punto di vista dell’appartenenza e del radicamento che della sua trasformazione, della mobilità degli uomini e delle idee.
Presentazione: 6 agosto 2017 ore 19:00
Luogo: Cavea del Parco Nazionale del Circeo
Roberta Sartarelli ha presentato il suo libro per bambini “Le Favole di Sabaudia” intervistata dal Presidente di Sabaudia Culturando Ilaria Pallocchini.
Descrizione: “Le Favole di Sabaudia” è una raccolta di cinque brevi racconti per bambini, tutti ambientati a Sabaudia, un piccolo comune del Lazio conosciuto al resto d’Italia per le bellezze paesaggistiche e naturali di cui gode. In ogni racconto la magia e la fantasia accompagnano i piccoli lettori ad un’attenzione particolare verso la natura e le sue benevoli qualità. Il mare, gli aironi, le sirene, gli gnomi sono solo alcuni elementi messi in risalto in questa raccolta di fiabe volte ad accendere curiosità e fantasia in chi legge.
Presentazione: 11 agosto 2017 ore 19:00
Luogo: Corte Comunale di Sabaudia
Francesco Ricci ha presentato il suo ultimo libro “La bella giovinezza. Sillabari per millennials” intervistato dal Professore dell’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Angelo Favaro.
Descrizione: Alcol, amicizia, amore, bellezza, calcio, creaturalità, Dio, droga, entusiasmo, famiglia, giustizia, inquietudine, internet, libri, moda, musica, noia, omosessualità, paura, politica, prossimo, qualunquismo, ribellione, sconfitta, scuola, sesso, solitudine, turpiloquio, umiltà, viaggio, violenza, volontariato. Trentadue parole, trentadue brevi saggi, trentadue frammenti di un universo, quello giovanile, che in questo inizio di terzo millennio pare avere mutato in profondità, rispetto al passato, stili di vita, comportamenti, idee, percezioni, aspettative, dipendenze, interessi, al punto che non pochi sono tra gli psicologi e i sociologi coloro che parlano di un vero e proprio strappo generazionale, di un’autentica mutazione antropologica. Francesco Ricci, docente e critico letterario, attraverso veloci incursioni nel campo della letteratura, della musica, della cronaca, e, soprattutto, alla luce della sua esperienza di insegnante liceale, cerca di fare luce sull’adolescenza e sulla post-adolescenza, convinto che dinanzi alla crisi e al disagio dei nostri ragazzi nessuno può dirsi innocente, né la scuola né la famiglia né il potere politico.
Presentazione: 12 agosto 2017 ore 19:00
Luogo: Corte Comunale di Sabaudia
Piero Balzoni ha presentato il suo ultimo libro “Come uccidere le aragoste” intervistato dalla giornalista Claudia Borsari.
Descrizione: Questa è una storia vera. O potrebbe esserlo. Claudio Amodio lavora per una organizzazione non governativa, adora lo stadio, fuma hashish. Non ha neppure trentacinque anni quando, a bordo del suo scooter, viene travolto da un’auto pirata sulla tangenziale cittadina. L’auto, un Suv nero, non si ferma. I responsabili dell’incidente approfittano dell’oscurità per fuggire indisturbati, lasciando a terra il cadavere del ragazzo. È suo fratello Luca a ricevere la notizia, e a doverla comunicare ai suoi genitori. Ma in una Roma in cui la miseria morale sembra abbracciare ogni cosa, in cui le autorità sono fantasmi ingombranti sulle spalle dei più deboli, non c’è spazio per le promesse di giustizia. In continuo e inesorabile ritardo con gli esami del corso di biotecnologie, costantemente a disagio nella relazione con la sua fidanzata storica, fuori contesto nelle amicizie e nei rapporti con la famiglia d’origine, Luca mette in piedi una bizzarra e spietata caccia metropolitana agli assassini di suo fratello. Una caccia che parte dall’unica traccia che ha a disposizione: la confessione di un testimone oculare dell’incidente. Una caccia in cui i ricchi, ritenuti responsabili della morte di Claudio, appaiono a Luca come ripugnanti e imprendibili crostacei marini, sfuggenti e frenetiche aragoste da intercettare e stanare per trovare finalmente il punto molle dei loro gusci.
Come uccidere le aragoste è una feroce storia d’amore, una ironica e disperata elaborazione del lutto narrata attraverso una voce intima e irriverente, capace di suscitare quel profondo senso di indignazione che soltanto l’odio, quando è puro, ci fa provare.