IV edizione

Mariarosa Santiloni è nata a Cividale del Friuli. Giornalista e scrittrice, è stata tra i protagonisti dello sviluppo de I Parchi Letterari  (ideati nel 1990 da Stanislao Nievo e realizzati dalla Fondazione Nievo in numerose regioni italiane, per alcune con Sovvenzione della Comunità Europea), fino ad assumerne la presidenza dopo la scomparsa  del grande scrittore friulano, di cui è stata curatore dell’Archivio. Da maggio 2008 è  Segretario Generale  della Fondazione Ippolito e Stanislao Nievo che ora si occupa, principalmente, di promuovere le figure e le opere dei due scrittori, avendo chiuso a luglio 2009 l’impegno con  I Parchi Letterari per la cessione dei marchi relativi. Significativa  la sua produzione anche in campo pubblicistico e saggistico, tra cui si ricorda la lunga collaborazione con il quotidiano Messaggero Veneto per le pagine culturali, con il mensile Fuoco lento e con il mensile bilingue italiano-inglese Inoltre. Per la Fondazione Nievo ha curato le monografie. Numerosi anche i contributi storico letteraridi gastronomia. Nel 1995, con la Regione Friuli-Venezia Giulia, l’Istituto del Commercio Estero e l’Istituto Italiano di Cultura di Dublino, ha ideato e coordinato il progetto “L’aquila e l’arpa”, di cui ha curato anche la monografia e il catalogo. Seguendo la passione per la storia del cibo, ha tenuto per dieci anni corsi di Storia della Gastronomia. Dal 2008 Mariarosa Santiloni è Segretario Generale di Gruppo Cultura Italia, organizzazione di categoria rappresentativa degli artisti. Dal 2015 Mariarosa Santiloni è componente del Comitato Scientifico di Scienze e Ricerche e nel 2017 entra a far parte del suo Editorial Board.


Dacia Maraini nasce a Fiesole (Firenze). La madre Topazia appartiene ad un’antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta. Il padre, Fosco Maraini, per metà inglese e per metà fiorentino, è un grande etnologo ed è autore di numerosi libri sul Tibet e sull’Estremo Oriente. La famiglia Maraini si trasferisce in Giappone nel ‘38 poichè il padre porta avanti uno studio sugli Hainu, una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido. Nel ‘43 il governo giapponese, in base al patto d’alleanza cha ha stipulato con Italia e Germania, chiede ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla Repubblica di Salò. Poichè i due rifiutano, vengono internati insieme alle tre figlie in un campo di concentramento a Tokyo. L’patiscono due anni di estrema fame e vengono liberati, soltanto a guerra finita, dagli americani. Nella sua collezione di poesie Mangiami pure, del 1978, la scrittrice racconterà delle atroci privazioni e sofferenze di quegli anni.Rientrati in Italia, i Maraini si trasferiscono in Sicilia, presso i nonni materni, nella villa Valguarnera di Bagheria, dove le bambine cominciano gli studi. Qualche anno dopo la famiglia si divide: il padre va ad abitare a Roma, lasciando a Palermo sua moglie e le tre figlie che frequentano le scuole in città. Per Dacia sono gli anni della prima formazione letteraria, ma soprattutto del sogno di una fuga che però arriva soltanto al compimento del diciottesimo compleanno, con la decisione di andare a vivere a Roma con il padre. Qui prosegue il liceo e per guadagnare si arrangia facendo l’archivista, la segretaria, la giornalista di fortuna. A ventuno anni fonda, assieme con altri giovani, la rivista letteraria «Tempo di letteratura», e comincia a collaborare, con dei racconti, a riviste quali «Paragone», «Nuovi Argomenti», «Il Mondo».Nel 1962 pubblica il suo primo romanzo, La vacanza, cui seguono L’età del malessere (1963, ottiene il Premio Internazionale degli Editori “Formentor”) e A memoria (1967). Grazie all’interessamento di Nanni Balestrini, nel ’66 escono con il titolo Crudeltà all’aria aperta anche le sue poesie, che vengono recensite con molto favore da Guido Piovene. Intanto si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese da cui si divide dopo quattro anni di vita comune e un figlio perso poco prima di nascere.In questi anni Dacia Maraini comincia a occuparsi anche di teatro. Fonda, assieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino, in cui si rappresentano solo novità italiane, da Gadda a Parise, da Siciliano a Tornabuoni. Proprio in questo periodo incontra Alberto Moravia, che nel 1962 lascia per lei la moglie e scrittrice Elsa Morante: i due vivranno insieme a lungo, fino ai primi anni Ottanta.Nel ‘73 fonda assieme con L. Leone, Francesca Pansa, Mariola Boggio e altre, il Teatro della Maddalena, gestito e diretto da donne. Lei stessa scrive molti testi teatrali, tra i quali Maria Stuarda, che ottiene un grande successo internazionale, Dialogo di una prostituta con un suo clienteStravaganza e altri. Dal 1967 ad oggi, Dacia Maraini ha scritto più di trenta opere teatrali, molte delle quali vengono ancora oggi rappresentate in Europa e in America.Un altro romanzo viene pubblicato nel ‘72, Memorie di una ladra: Monica Vitti ne ricava uno dei suoi film più riusciti. L’anno successivo esce Donna in guerra, poi tradotto, come quasi tutti i suoi libri, in molte lingue. Nell’80 è la volta di Storia di Piera, scritto in collaborazione con Piera degli Esposti: Marco Ferreri ne ricaverà un fortunato film con Marcello Mastroianni.Degli anni Ottanta sono i romanzi Il treno per Helsinki (1984), sulla nostalgica ricerca degli entusiasmi del passato, e Isolina (1985), la storia toccante di una ragazza a cavallo tra Otto e Novecento.Nel ‘90 esce Lunga vita di Marianna Ucrìa, che vince il Campiello e altri prestigiosi premi, e ottiene un enorme successo di critica e pubblico. L’anno successivo escono la raccolta di poesie Viaggiando con passo di volpe e il libro di teatro Veronica, meritrice e scrittora. Nel ‘93 è la volta di Bagheria, un appassionante viaggio autobiografico nei luoghi d’infanzia, e Cercando Emma, che ripercorre la vicenda del romanzo Madame Bovary di Flaubert per capire il suo fascino e svelarne il mistero. Nel ‘94 il romanzo Voci, anch’esso vincitore di molti premi letterari, offre una nuova interpretazione sul tema della violenza sulle donne.I grandi temi sociali, la vita delle donne, i problemi dell’infanzia sono ancora al centro delle sue opere successive: il breve saggio sulla modernità e sull’aborto Un clandestino a bordo (1996), il libro intervista E tu chi eri? (1998) e la raccolta di racconti sulla violenza sull’infanzia Buio (1999, vincitore del Premio Strega). Del 1997 è il romanzo Dolce per sè, in cui una donna matura e giramondo scrive ad una bambina per evocare i ricordi del suo amore per un giovane violinista, descrivere viaggi, concerti, aneddoti familiari. Se amando troppo (1998) raccoglie le poesie scritte tra 1966 e il 1998.Tra il 2000 e il 2001 vengono pubblicati: Amata scrittura (in cui svela con passione e umiltà i segreti del mestiere di scrittore), Fare teatro 1966-2000 (che raccoglie quasi tutte le sue opere teatrali) e La nave per Kobe (in cui rievoca l’esperienza infantile della prigionia in Giappone). Nel 2003 escono invece Piera e gli assassini, il secondo libro scritto in collaborazione con Piera degli Esposti, e le favole di La pecora Dolly. La letteratura, la famiglia e il mistero del corpo sono i temi principali di Colomba (2004). Degli ultimi anni sono invece la raccolta di articoli I giorni di Antigone (2006) e il saggio Il gioco dell’universo (2007) di cui è coautrice insieme al padre. Ancora estremamente prolifica, Dacia Maraini viaggia attraverso il mondo partecipando a conferenze e prime dei suoi spettacoli. Nel 2008 ha pubblicato il romanzo Il treno dell’ultima notte, nel 2009 la raccolta di racconti La ragazza di via Maqueda, nel 2010 La seduzione dell’altrove, nel 2011 La grande festa, nel 2012 L’amore rubato, nel 2013 Chiara di Assisi. Elogio della disobbedienza, nel 2017 per Rizzoli, La bambina e il sognatore, nel 2018 Tre Donne.


Eugenio Benetazzo nasce a Latina il 9 marzo 1939 da padre padovano e madre ferrarese. Diplomatosi in Ragioneria intraprende una lunga carriera nel settore commerciale e agricolo, anche in qualità di consulente del lavoro, ricoprendo importanti ruoli dirigenziali.
Il suo percorso nel mondo letterario muove da spunti autobiografici: Pioniere della Bonifica, dedicato al padre, e Terre di fatica e di dolori: storie di padri e di figli, cento anni di vita italiana, Editrice Il Gabbiano, 2001. Nel 2003 figura tra gli autori dell’antologia I racconti dell’Agro Redento, Ego.Book, mentre nel 2011 pubblica per Herald HD Editore, nella collana «Per non dimenticare», il romanzo Io li ho conosciuti. Nel 2012 escono per Arduino Sacco Editore Cris e PONTINIA… delle Città Nuove. Nel 2017 scrive insieme a Maria Teresa Palombi PERSEI. Storie paesane e … tanto altro, Herald HD Editore.


Massimo Lugli è un giornalista e scrittore italiano, è stato inviato speciale de La Repubblica per la cronaca nera per quarant’anni. Ha scritto Roma Maledetta e per la Newton Compton La legge di Lupo solitario, L’Istinto del Lupo, finalista al Premio Strega, Il Carezzevole, L’adepto, Il guardiano, Gioco perverso, Ossessione proibita, La strada dei delitti, Nel mondo dimezzo. Il romanzo di Mafia capitale, Stazione omicidi. Vittima numero 1, Vittima numero 2 e Vittima numero 3, Città a mano armata, Il criminale e nella collana LIVE La lama del rasoio. Suoi racconti sono contenuti nelle antologie Estate in giallo, Giallo Natale, Delitti di Ferragosto, Delitti di Capodanno e Delitti in vacanza. Ha firmato con Andrea Frediani Lo chiamavano Gladiatore. Insieme ad Antonio Del Greco ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana. Cintura nera di karate e istruttore di tai ki kung, pratica fin da bambino le arti marziali di cui parla nei suoi romanzi. Con L’istinto del lupo nel 2009 si classifica terzo al Premio Strega.


Antonio Del Greco è nato a Roma nel 1953 ed è entrato in Polizia nel 1978. Dopo i primi incarichi alla Questura di Milano, è stato dirigente della Omicidi. Sue le indagini su alcuni dei più grandi casi di cronaca nera degli ultimi anni, tra cui l’omicidio del “Canaro” alla Magliana, la cattura di Johnny lo Zingaro, il delitto di via Poma, la Banda della Magliana. Attualmente è direttore operativo di Italpol Vigilanza. Insieme a Massimo Lugli ha scritto Città a mano armata, Il Canaro della Magliana.


Giulia Tarquini nata a Frascati nel 1989 è una doppiatrice e scrittrice italiana. Autrice del romanzo “Giovani anime antiche”, ha anche prestato la sua voce in famose serie televisive quali Il Trono di Spade in cui doppia Sophie Turner, Castle – Detective tra le righe in cui doppia Molly Quinn e Homeland – Caccia alla spia in cui doppia Morgan Saylor.




Maria Latella è nata a Reggio Calabria è una giornalista, blogger e conduttrice televisiva. Ha vissuto a Sabaudia per i suoi primi 18 anni e poi a Genova – città dove si è laureata in legge – fino al 1990; in questo periodo è stata una esponente del Partito socialista italiano genovese. Maria Latella è giornalista multimediale, redattrice di un blog personale “Tendenza Latella” e una costante presenza su Twitter. Da dieci anni punto di riferimento dell’informazione politica di Sky TG24 conduce ogni domenica il suo programma, “L’Intervista”, che ha ricevuto il Premio Ischia come miglior programma di attualità e politica. Editorialista del quotidiano romano Il Messaggero, fa parte del board del Centro Studi Americani e del board Education di Samsung. Ha lavorato per il gruppo Rizzoli- Corriere della Sera per ventitré anni, prima inviata di politica per il Corriere della Sera e poi direttore, dal 2005, del settimanale Anna. Nel 2006 guida la trasformazione del periodico nel nuovo A. È sposata con il pubblicitario inglese Alasdhair Macgregor-Hastie, Vice President della francese BETC. Ha una figlia, Alice, creative director a Berlin. Vive dividendosi tra Milano, Roma e Parigi.


Carla Zanchetta, nata a Latina nel 1960, e vissuta tra Borgo Podgora e Borgo Bainsizza, da molti anni collaboratrice scolastica, ha fatto leva nella sua scrittura sulla memoria trasmessa all’interno del podere dagli anziani, in modo particolare da sua nonna Maria. Ha scritto il libro Terra Pontina. Podere 599.


Martino Ziosi nato in un piccolo paesello nella periferia di Bologna di nome San Giovanni in Persiceto nel 1986, tra disastri nucleari di proporzioni bibliche e la mano di Dio ai Mondiali messicani. E’ cresciuto in una famiglia un po’ particolare, che oltre a mamma e papà annovera tra le sue fila la bellezza di otto figli, due dei quali adottati prima della sua nascita, Iui è il quinto. Ha cominciato a scrivere in età adolescenziale, quando ha capito di aver trovato il modo, tra penne e fogli bianchi, di ritagliarsi il suo spazio ideale all’interno della sua grande famiglia, fatta di tante voci e tante parole. Laureato in Criminologia, ha da sempre una grande passione per i libri e per il genere giallo e noir in particolare. Colpa tra le altre cose di tutti gli episodi de “La Signora in Giallo” guardati da bambino insieme a sua madre, mentre si aspettavano i fratelli più grandi al ritorno da scuola per il pranzo. Dopo qualche anno trascorso a fare l’investigatore privato in ambito assicurativo, dalla bassa bolognese si è trasferito nella grande Milano dal 2013, per seguire l’amore e la carriera. Al momento si occupo di gestione della sicurezza per un’azienda francese che opera nel settore del lusso. Da sempre estremamente legato alle sue origini e alla sua “persicetanità”, da ormai dieci anni è attivo nella locale manifestazione del Carnevale Persicetano, cui ha sempre cercato di dare il meglio di se. Nel 2016 ha sposato Silvia.